a cura di
Matteo Maria Ciglia
La “Fattoria Gioia”, nasce circa 25 anni fa a Cellino Attanasio, come una semplice azienda agricola che produceva pecorino. Con il passare degli anni Maria Josè ed il suo compagno Maurizio Natalii (vero artefice della “Fattoria Gioia”), si accorgono che differenziarsi dalla tipicità del territorio si sarebbe rivelata un’arma vincente. Così l’azienda viene ripensata e riconvertita in chiave agroecologica, sostituendo poi l’allevamento di pecore con quello di capre, più “insolito” e meno presente sul territorio abruzzese.
Una realtà che ha attraversato anche periodi molto difficili, a causa della pesante nevicata del 2015, seguita due anni dopo dal crollo della strada che portava all’interno della Fattoria Gioia: “Grazie al sostegno delle persone ma soprattutto al sostegno costante dei Gruppi Solidali d’Acquisto stiamo riuscendo a rimetterci in sesto” – afferma Maria Josè.
“Le capre sono animali più consoni alla nostra filosofia” – sostiene Maria Josè – “ hanno uno spirito molto più individualista rispetto alle pecore e noi ci troviamo molto in armonia con questi animali”. Un business fortemente orientato al latte caprino, che sta riscuotendo sempre più successo nel campo della ristorazione di qualità, soprattutto per la riscoperta delle sue qualità nutrizionali.
“La serata di Farmer è stata molto importante per noi perché se da un lato ci ha dato la possibilità di far conoscere la nostra realtà ed i nostri formaggi, dall’altro ci ha confermato ciò che noi percepivamo da tempo, ovvero il sostegno della gente, fondamentale per portare avanti ogni giorno la nostra attività”.
Un’azienda che ha deciso di affiancare all’allevamento di capre una quota di bestiame dedicata alle mucche di razza Jersey, di taglia leggermente inferiore alle comuni mucche da latte ma che garantiscono un latte dalle ottime proprietà organolettiche e nutrizionali: “rinunciando alla pastorizzazione” – continua Maria Josè – “dobbiamo curare nei minimi dettagli tutto il processo produttivo, cominciando già dal cibo che mangiano gli animali fino al processo di mungitura”.
Tre le linee di produzione cardine di questa piccola azienda: il formaggio di capra senza caglio (anche detto “cacioricotta”), la linea presamica, che comprende invece caciotte più tradizionali, sotto forma di canestrato, realizzate con un misto di latte di mucca e di capra e stagionate no a 16 mesi, ed una terza linea prettamente caprina realizzata con la tecnica dell’acido lattico, processo più lungo rispetto alle lavorazioni tradizionali. Accanto alla produzione di questi formaggi, l’azienda realizza miele di acacia e millefiori.