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pecora a tavola

Farmer

è

diffondere un pensiero per il
quale mangiare e raccontare sono
azioni finalizzate a ritrovare un
equilibrio, spesso trascurato, tra
produttore, chef e consumatore.

Francesco Cinapri
Ideatore di Farmer

toro

La prima
edizione
di Farmer

si è svolta in Abruzzo, una Regione colpita, negli ultimi anni, da disastrosi eventi naturali. Il progetto nasce all’interno dell’Agenzia di Comunicazione specializzata nel food Circle. Food Communication, dalla mente creativa dell’Art Director Francesco Cinapri, co-fondatore dell’agenzia insieme a Raffaele Rotondo.

In Italia poche realtà come questa regione avevano un così urgente bisogno di dare voce alle proprie eccellenze. Con Farmer, abbiamo voluto riaccendere la speranza negli operatori di questi luoghi, puntando i riflettori sull’Abruzzo e sulle sue meraviglie enogastronomiche, dando voce attivamente ad alcuni dei produttori maggiormente colpiti.

Ogni evento è strutturato in due momenti distinti: nella prima parte i protagonisti sono chiamati ad intrattenere una vera e propria conversazione davanti ad una platea.

Il dialogo si apre con una presentazione del percorso dello Chef e del Produttore, per poi spostarsi sulle caratteristiche delle materie prime e sulle curiosità ad esse legate, per concludersi con le idee che lo Chef ospite ha messo in campo nella preparazione del menù della serata.

Nella seconda parte dell’evento le conversazioni continuano a tavola, questa volta coinvolgendo i commensali, fatti accomodare tutti insieme attorno ad un “social table”, così da avere la possibilità di scambiare idee e sensazioni sui piatti serviti. Non mancherà, inoltre, la possibilità di approfondire gli argomenti o conoscere le curiosità coinvolgendo direttamente il “Farmer” che sarà seduto allo stesso tavolo.

Nella prima edizione di Farmer sono stati ospiti:

Ettore Camera – allevatore di piccioni – con Arcangelo Tinari – Chef Ristorante Villa Maiella – Guardiagrele (1 stella Michelin)

Francesco Cirelli (Agricola Cirelli) – vignaiolo e allevatore, con Maria Josè Moraza (Fattoria Gioia) – produttrice di formaggi, e Gianni Dezio – Chef Ristorante Tosto – Atri

Alfonso D’Alfonso (Terre del Tirino) – imprenditore agricolo – con Cinzia Mancini – Chef Ristorante Bottega Culinaria – San Vito Chietino

Claudio Lattanzio – vongolaro – con Nicola Fossaceca, Chef Ristorante Al Metrò (1 stella Michelin) – San Salvo

Pietropaolo Martinelli (Azienda Agricola Martinelli), produzione del Pecorino di Farindola, con Paolo e Daniela Del Proposto (Azienda Agricola Del Proposto), produttori di formaggi, e Mattia Spadone, Chef Ristorante La Bandiera (1 stella Michelin), Civitella Casanova

Antonello Egizi – affinatore di formaggi, con Marzia Buzzanca, Pizzaiola sommelier Ristorante Percorsi di Gusto, L’Aquila

Perchè Farmer?

In molti ce lo chiedono. Come nasce? Cerchiamo di rispondere nella maniera più esaustiva possibile, partendo, come in ogni idea che funziona, dalla percezione di un bisogno. Per troppo tempo i riflettori sono stati puntati sulla spettacolarizzazione del cibo e sulla trasformazione di materie prime pregiate senza chiedersi da dove venissero e di quale fatica fossero frutto.

Cosa c’è dietro una carne pregiata cucinata in un ristorante stellato? Che genere di lavorazione si nasconde dietro la realizzazione di particolari tipi di formaggi? Con quali tecniche avviene la pesca delle vongole “lupini”? Cosa rende un alimento tradizionale della cucina italiana come la pizza, un piatto gourmet?

FARMER è un progetto che ruota attorno ad una serie di incontri enogastronomici; si pone l’ambizioso obiettivo di aprire un dialogo fra gli attori principali del mondo dell’enogastronomia italiana quali chef, agricoltori, allevatori e produttori, su temi di primaria importanza come sostenibilità ed etica.

FARMER intende riaccendere il dibattito attorno a questo virtuoso fulcro, una realtà concreta e da sempre presente in ogni buon piatto, fatta di agricoltori, allevatori e produttori di vario genere. Una realtà allo stesso tempo spesso misconosciuta e poco apprezzata, che ora si trova per la prima volta a dialogare in maniera orizzontale, con chef di altissimo livello, mettendo in luce di fatto la complementarietà coesistente tra chi la materia prima la trasforma in un grande piatto e chi, la stessa materia prima, la realizza.